Ieri Selvaggia Lucarelli ha pubblicato un post su Facebook in cui sfoggiava il famoso chiodo giallo di Zara dicendo di essere andata a comprarselo solo perché le fashion blogger ne hanno parlato male e hanno deriso chi lo indossa creando pagine apposite sui social.
Ora, io ho letto un po’ i commenti e siccome si parlava molto male delle fashion blogger ho difeso la categoria, mi sono presentata come fashion blogger e poi ho detto la mia, cioè che anche se il giubbotto è bello sono nauseata per tutte le volte che lo vedo in giro o sul web.
Mi ha risposto una ragazza facendomi intendere che anche lei fosse nauseata ma non dal capo d’abbigliamento in questione, bensì dalle fashion blogger, io non ho risposto, cosa avrei dovuto dire a una nauseata da me e dalle mie colleghe?
Stamattina poi c’erano altri commenti in risposta al mio commento e così ho iniziato a risponde, allora la signorina che forse si è sentita ignorata (quello che ha detto di fare lei con le fashion blogger, ignorarle semplicemente) mi ha accusata di non “vivere e lasciar vivere”, ora, una che commenta cose che dice di ignorare non so come definirla.
Dopo di lei si sono aggiunti altri, chi parlava civilmente, chi metteva mi piace ai miei commenti, chi a quelli degli altri, e chi insultava, sono stata definita “cessa per essere una fashion blogger”, sono stata accusata di “non intendere” solo perché non rispondevo alle provocazioni più cattive e poi hanno detto che le fashion blogger non servono a niente, che non hanno mica fatto degli studi e infine “chi vi credete di essere Enzo Miccio?” a quel punto ho cancellato il mio commento e tutte le repliche ad esso si sono automaticamente cancellate.
Non lo avessi mai fatto, solo dopo mi sono resa conto che le visite che ha avuto stamattina il mio blog in sole due ore solitamente non le ha nemmeno in 24 ore.
Insomma, il “purché se ne parli” è un’ottima strategia di marketing.
E comunque, visto che non serviamo a niente vorrei dire a tutti quelli che ci contattano per collaborazioni non pagate che se il nostro lavoro non vale niente allora potete farlo da voi.
Vorrei dire a tutti quelli che evadono le tasse che le fashion blogger che guadagnano hanno la partita Iva e le tasse le pagano, voi lo fate?
Vorrei dire a tutti quelli che pensano che non abbiamo studiato niente che ci sono professioniste con lauree, specializzazioni, master e che frequentano continui corsi di aggiornamento, voi per il vostro lavoro vi aggiornate?
Vorrei dire a quelli che dicono “tu hai tempo” che uscire dall’ufficio alle 17 ed essere liberi nei week end è più semplice che doversi gestire tutti gli orari di lavoro per conto proprio.
E comunque, infine, per definizione, un fashion blogger è chi scrive un blog di moda, quindi basta definire fashion blogger tutti quelli che si fotografano le scarpe su Instagram.
Archivio mensile:maggio 2016
Beauty blender e muffa, cosa fare?
Qualche giorno fa leggevo sul Forum di Cliomakeup di ragazze che parlavano di muffa nella loro beauty blender, a me non è mai capitato ma incuriosita ho letto un po’ la discussione e ho deciso di parlare un po’ di cura e manutenzione delle beuty blender, cioè le spugnette per il trucco.
Sul forum si parlava della beauty blender intesa come brand, io oggi vi parlerò di spugnette in generale senza riferirmi a nessuna marca in particolare anche perché personalmente non ho mai provato le beauty blender originali.
Le spugnette che uso io non sono quelle del noto marchio ma nemmeno le compro dai cinesi, le acquisto in profumeria al reparto accessori e sono abbastanza economiche. Io mi trovo bene con quelle di forma triangolare perché raggiungono tutti i punti del viso, sono vendute in una confezione da otto, in pratica sono come otto spicchi di una torta.
Allora, prima di tutto vi spiego come le uso perché credo che un uso scorretto sia dannoso allo stesso modo di una manutenzione errata.
Quello che vi racconterò io qui si riferisce unicamente alla mia esperienza personale.
Quando mi trucco parto dalla base, stendo un fondotinta liquido (quelli dalla consistenza acquosa) con le mani, dopo di che, se ho bisogno di sfumarlo in qualche punto prendo la mia spugnetta trucco ci spruzzo un po’ d’acqua termale e picchietto la zona interessata.
Il secondo step è il correttore per le occhiaie, lo applico con l’applicatore in dotazione e poi presso con la spugnetta, sempre leggermente inumidita con acqua termale.
Infine la uso per sfumare eventuali contouring ma sempre allo stesso modo, una spruzzata di acqua in bomboletta e via.
Ecco, detti questi primi step potete già capire gli errori che si commettono comunemente, spesso le spugnette vengono inumidite completamente e con acqua di rubinetto, l’acqua è la principale causa di muffe, inumidirle con acqua termale ha due vantaggi, prima di tutto è più igienico e secondo non “inzuppa” la spugnetta, quindi non abbiamo acqua inutile all’interno.
Quindi, secondo me, le cose più importanti durante l’uso di una spugnetta sono usare l’acqua termale, non usare l’acqua di rubinetto e non inzupparla.
Per quanto riguarda il lavaggio, vale la stessa regola dei pennelli, è sbagliato non lavarla ma è sbagliato lavarla troppo spesso.
Lavarla troppo spesso è più grave di lavarla poco, principalmente perché una spugna lavata troppo di frequente non ha il tempo di asciugare e una spugna non asciugata bene può sviluppare muffe, al contrario una spugnetta un po’ sporca ha più batteri al suo esterno ma se per una volta ci capita di usarla (se è personale) può al massimo spuntarci un brufolo.
Ovviamente cercate di usare spugnette o qualsiasi altro accessorio sempre ben pulito e asciutto.
Un errore comune è quello di lavarla ad ogni utilizzo, capite bene che lavandola quotidianamente non ha il tempo di asciugare e questo causa muffa all’interno.
Le soluzioni?
- Cercate di non imbrattarla, infatti molti erroneamente la usano per stendere il fondotinta, questo non andrebbe fatto, usatela solo per sfumarlo, vedrete che non necessiterà di essere lavata ogni volta.
- Armatevi di più spugnette, usatele durante la settimana e poi, lavatele tutte insieme periodicamente, è il sistema più igienico.
La modalità di lavaggio ideale è semplice, inzuppate (stavolta dovete) le spugnette in acqua tiepida e sapone neutro e poi risciacquatele bene fin quando non avranno più residui di trucco e tracce di schiuma.
Dopo averle lavate bisogna occuparsi dell’asciugatura, questo è uno step importante, io faccio così:
- se è estate le chiudo in un’asciugamano piegato in due e appendo l’asciugamano stesso con le spugnette all’interno alla corda per stendere il bucato all’aria aperta(piegate l’asciugamano in modo che non cadano le spugnette);
- se non posso metterle ad asciugare all’aria aperta metto un piccolo asciugamano su una superficie e le lascio lì ma senza chiuderle;
- se è inverno le chiudo in un asciugamano e le metto vicino al termosifone, non sopra potrebbe essere troppo caldo e rovinarle.
Qualsiasi metodo scegliate l’importante è che abbiano “aria” non poggiatele su plastica non chiudetele in scatole, non lasciatele in ambienti umidi.
Infine voglio darvi una dritta per conservarle, anche se sono asciutte non mi piace tenerle in contenitori chiusi, io preferisco riporle in un piccolo sacchetto di cotone.
Anche se ne avete molta cura e non avete mai avuto particolari problemi ricordate sempre di cambiarle periodicamente.
Spero che questo post sia stato utile e interessante, se avete altri consigli da condividere scrivetemeli nei commenti, ditemi anche come vi prendete cura delle vostre beuty blender.
Vi lascio il link su come lavare i pennelli.
Un bacione
Flamingo spring outfit
€470 – farfetch.com
€175 – halsbrook.com
€400 – matchesfashion.com
€730 – thecorner.com
topshop.com
€17 – newlook.com
€36 – casetify.com
shopthetrendboutique.com
€62 – gucci.com
Curiosità e storie dal mondo della moda
Oggi tante curiosità su famose It Bag, parleremo di una borsa che rischiava di non nascere, un’altra destinata originariamente ad altro uso e infine una borsa di Vuitton ideata da Coco Chanel, sono sicura che la conoscete benissimo ma non credo che avete indovinato di quale si tratta. Leggete per scoprire tutto.
La Lariot di Balenciaga, oggi indiscussa It Bag, apprezzata da un ampio pubblico di tutti gli stili e tutte le età, oggetto del desiderio di molte, rischiava di non essere prodotta.
La storia è andata più o meno così, siamo nel 2000 e Nicholas Ghesquière, all’epoca direttore creativo di Balenciaga, aveva appena presentato il prototipo della borsa che era stato scartato, quando, ad una sfilata, le modelle, compresa Kate Moss, la notarono.
La borsa, scambiata per un pezzo vintage, era bramata da tutte le modelle che furono felici quando scoprirono che era un prototipo della maison, l’entusiasmo però si spense in fretta quando scoprirono che non sarebbe mai stata prodotta.
Ghesquière decise allora di farne produrre 25 da regalare alle modelle. Il successo che ha avuto è dimostrato dal fatto che non hanno potuto fare a meno di produrla, ancora oggi è tra le borse più apprezzate e disiderate.
Noè, il famoso secchiello di Louis Vuitton, quello che proprio in questo ultimo periodo è tornato di gran moda, in realtà non è nato proprio per farne l’uso che ne facciamo adesso, infatti non fu commissionata da una donna ma da un signore che produceva champagne.
Era il 1932 e la richiesta non fu molto usuale, la borsa doveva essere elegante ma abbastanza robusta e capiente da poter contenere 5 bottiglie di pregiato champagne.
Monsieur Vuitton accontentò il cliente, oggi, la borsa esiste ancora, è di gran moda e in molte varianti, non la usiamo più per mettere lo champagne, ma nel secchiello Noè più grande, ancora in produzione, entrano ancora 5 bottiglie, 4 in piedi e una al centro col tappo rivolto verso il basso.
Molte icone francesi hanno influenzato altri stilisti francesi nel corso degli anni, questo però è forse il primo esempio di una “collaborazione di moda” simile a quelle che conosciamo oggi.
L’icona è lei, Coco Chanel, che nel 1925, commissionò una borsa a Louis Vuitton, quella che oggi si chiama Alma.
All’epoca esisteva solo in versione da viaggio ma Chanel ne chiese una in versione più piccola, un formato da giorno per usarla personalmente.
Nel 1930 Vuitton iniziò a produrle regolarmente, oggi è ancora in produzione, ma questo lo sapete già.
Per oggi è tutto.
Spero che queste curiosità sul mondo della moda e la sua storia vi siano piaciute.
Le conoscevate già?Fatemi sapere nei commenti.
Se vi appassionano le curiosità e la storia della moda e non avete ancora letto gli altri miei articoli allora andate alla sezione del blog “curiosità” ne troverete tanti altri dove parlo della suola rossa Louboutin oppure della scatolina blue di Tiffany.
Fatemi sapere quale storia vi ha incuriositi di più.
Errori make up viso, i 5 errori più comuni
Io mi occupo poco di beauty ma ci tenevo a fare questo post perché leggendo tra i commenti sui social o in forum oppure ascoltando discorsi in profumerie mi rendo conto che piccoli dettagli di base del make up per alcune sono completamente sconosciuti e incomprensibili, anzi, falsi miti sul trucco continuano a vivere e diffondersi.
- Errore: Usare il fondotinta per dare colorito al volto.
- Soluzione: Il fondotinta serve per uniformare l’incarnato, preparare la pelle ad accogliere gli altri prodotti e coprire “qualche imperfezione”, quindi deve essere dello stesso colore della pelle,(qui un articolo sul fondotinta con tantissimi consigli utili per sceglierlo e applicarlo),il colorito al volto si da col blush (o fard, chiamatelo come più vi piace) o al limite con un po’ di terra abbronzante applicata in punti strategici e ricordate sempre di sfumare bene(qui la guida per un contouring dall’effetto naturale).
- Il trucchetto in più: provate il colore nella zona tra il viso e il collo e non sulla mano.
- Errore: Applicare un correttore chiaro per “schiarire” le occhiaie.
- Soluzione: Il correttore per le occhiaie deve essere del nostro tono di pelle o magari leggermente più scuro,perchè deve “coprire” le occhiaie, non deve essere mai più chiaro, ottimale sarebbe utilizzarne uno a base arancione, sui toni del pesca, in modo da coprire l’alone violaceo.
- Il trucchetto in più: usatelo dopo il fondotinta e sfumatelo “picchiettando” con una spugnetta leggermente inumidita con acqua termale spray.
- Errore: Mettere troppo fondotinta cercando di coprire tutte le imperfezioni.
- Soluzione: Cercate sempre il fondotinta che più vi piace e più si adatta alla vostra pelle, sia tipo che tonalità, poi utilizzate un correttore per coprire le imperfezioni solo dove serve; non serve fare una maschera pesante se non ce n’è strettamente bisogno come nel caso di servizi fotografici o gravi imperfezioni da nascondere.
- Il trucchetto in più: se volete un effetto molto naturale partite dal centro del viso e sfumatelo gradualmente, a volte non c’è nemmeno bisogno di stenderlo su tutto il viso.
- Errore: Utilizzare lo stesso correttore per occhiaie e imperfezioni.
- Soluzione: In realtà questo non è un errore grave, anzi, per chi ha poche occhiaie o la pelle giovane potrebbe andare anche bene utilizzare lo stesso, ma, per un risultato impeccabile utilizzate un correttore più liquido e dai toni arancioni/pesca per coprire le occhiaie e uno più simile al tono della vostra pelle e più secco per coprire macchie o brufoli.
- Il trucchetto in più: sulle imperfezioni spesso è importante fissare il correttore con la cipria, mentre nel contorno occhi non sempre lo è, infatti alcune ciprie potrebbero far andare il correttore nelle pieghe, testate sempre prima due prodotti se insieme funzionano oppure no.
- Errore:Applicare la terra abbronzante su tutto il viso.
- Soluzione: La terra abbronzante può essere applicata in due modi, se è opaca per scolpire il viso, quindi sotto gli zigomi o su lineamenti pronunciati, mentre, se è quella luminosa va utilizzata solo sulle zone del viso che solitamente sono più esposte al sole, in ogni caso non usatene una troppo arancione, il risultato sarà un bellissimo effetto pelle baciata dal sole.
- Per evidenziare ancora di più l’effetto pelle abbronzata usate anche un po’ di illuminante.
E voi? Siete tra le convinte di alcune di queste “abitudini”? Quale di questi errori commettete? Quale invece non avete mai commesso? Avete qualche altra soluzione? Fatemi sapere nei commenti.
Cosa indossare in primavera col brutto tempo?
Eh sì, ormai siamo in primavera inoltrata, le belle giornate però fanno solo capolino tra giornate di pioggia.
Quando il tempo fa i capricci non sappiamo mai cosa indossare (solo quando il tempo fa i capricci?!?) ma con qualche ispirazione possiamo tirare fuori capi dal nostro armadio che ci salvano il look.
La cosa più brutta di quando il tempo è ancora cattivo in primavera è che con gli abiti estivi possiamo prendere freddo, mentre con quelli invernali proprio non ci sentiamo a nostro agio, e spesso, abbiamo anche già fatto il cambio di stagione (a proposito ecco qualche consiglio per fare il cambio di stagione qui).
La prima cosa su cui concentrarci per sembrare dei freschi boccioli primaverili è affidarci ai colori (qui vi parlo dei colori di tendenza per questa primavera), quindi, un golfino, anche se di lana, in tinte pastello non darà quella sensazione visiva tipo “maglione natalizio” ma vi terrà calde e, magari su una camicetta di seta leggera vi donerà un look super primaverile e bon-ton, completate il look con un bel trench.
Una dritta, se vi piacciono i golfini o comunque in generale possedete maglie o felpe aperte sul davanti non posatele nel cambio di stagione (soprattutto se sono sottili), cercate di tenerle sempre in una “zona neutrale” dell’armadio perché possono servirvi quando avete bisogno di vestire “a strati”.
Se non amate lo stile bon-ton ma siete più delle rock girls in vostro aiuto ci sono le giacche di pelle (o similpelle), ma anche le giacche in denim, entrambe perfette per la primavera.
Un consiglio in più, in primavera sostituite il chiodo nero con uno colorato (il chiodo di Zara sta facendo impazzire tutte) e invece dei biker indossate sneackers bianche o in tela.
Se siete più sportive un must di questa primavera è il bomber, in raso, con stampe, è perfetto con jeans e sneakers bianche.
Il bomber in raso è perfetto anche per outfit più ricercati, ad esempio abbinato ad una gonna a ruota, con gli accessori giusti, ad esempio occhiali da sole a gatta, fa subito un look effetto vintage.
Capi must have della primavera, secondo me, sono le giacche in pelle, i trench, i capi in denim, le maglie in filo di cotone, le camicette in sete le sneakers bianche e le calze a rete. Ovviamente non tutto insieme. Vi parlo delle calze primaverili qui.
Spero che questo post di oggi vi sia stato utile e che questi outfit vi siano di ispirazione. Un bacio.
Met Gala 2016
Il 2 maggio, a New York, anche quest’anno, si è tenuto il Met Gala, organizzato appunto dal “Met”, il Metropolitan Museum of Art, uno dei più importanti musei al mondo.
Quest’anno il tema della collezione proposta da “The Costume Institute” (dipertimento di costumi del Met) è stato “Manus x Machina: Fashion in a Age of Technology”, ossia, la moda nell’era della tecnologia.
Come sempre al Met Gala partecipano moltissime celebrity e, come sappiamo benissimo, ogni evento importante ha un suo red carpet, la particolarità del red carpet del Met è data dal fatto che le celebrity cercano di seguire il tema della serata, l’anno scorso abbiamo visto abiti orientali ispirati al Giappone; come se la saranno cavata quest’anno le nostre star?
Se scrivete Met Gala su google immagini, oppure sfogliate la gallery di Instagram all’ashtag #metgala vi accorgerete subito che l’argento regnava ovunque, abiti argentati e matallici sono stati la più comune interpretazione del tema. Secondo me l’argento sarebbe stata una buona interpretazione del tema tecnologia qualche decennio fa, ma oggi?!?
Basta chiacchiere, iniziamo a commentare gli abiti che più mi hanno colpita e quelli di cui si è più discusso in questi ultimi due giorni.
Partiamo dalla Kardashian family, per lo più in Balmain, sia sul red carpet che all’after party, Kim e Kanye non mi sono piaciuti, lei troppo effetto carta stagnola, lui tamarro all’ennesima potenza, diciamoci la verità, la giacca in denim con le applicazioni luccicanti la accetterei solo indossata da una bimba fashion.

Kim Kardashian e Kanye West
Ma passiamo alle sorelline minori, non le boccio ma nemmeno le promuovo a pieni voti, l’abito di Kendal, firmato Versace, aveva un tessuto molto particolare che mi è piaciuto, non mi è piaciuto però il modello, troppi oblò.
L’altra sorellina, Kylie aveva un vestito più importante, firmato Balmain, bello sì, ma a parer mio troppo “pesante” e lo era in tutti i sensi visto che dopo la serata Kylie ha postato su Snapchat una foto in cui mostrava le gambe graffiate dall’abito.

Kendal Jenner

Kylie Jenner
Rita Ora ha scelto anche lei l’immancabile argento, l’abito era completamente fatto di piume, io adoro le piume ma questo abito ne aveva veramente troppe, l’effetto finale era quello di un pollo. Bocciata.

Rita Ora
Taylor Swift ha un corpo statuario da vera top model, ho amato il suo beauty look, capelli chiarissimi, taglio più sbarazzino e rossetto scurissimo a contrasto, bellissimo, ma, il vestito? Il top mi piace, anche l’effetto pelle di serpente, anche gli inserti neri ma perché quelle balze orrende? E perchè i sandali con tutti quei nastri? Per me è no.

Taylor Swift
Lady Gaga, ci aveva appena fatti abituare ai suoi look raffinati ispirati agli anni ’50, quando, all’improvviso, è tornata alle origini.
Abito versace al quale ha fatto togliere completamente la gonna, calze a rete, slip a vista tipo corazza e trampoli altissimi, capelli e trucco sensa senso.
Cosa si salva? ma ovviamente la bellissima giacca che sembra fatta di circuiti e microchip, l’adoro, la voglio anche io!

Lady Gaga
Con il nero non si sbaglia mai, giusto? E poi magari qualche dettaglio argento per rimanere in tema… NO, NO, NO, cara Nicole, con questo abito sembri la zingara al Luna Park, la combo mantello/lune/cielo stellato non si può guardare.

Nicole Kidman
Ma Lupita cosa si è messa in testa? Forse si è inspirata a Marge Simpson, magari se li avessi tinti di blu sarebbero sembrati meno strani, e l’abito? Fa tanto principessa e il ranocchio.

Lupita Nyong’o
Selena Gomez in Louis Vuitton è bocciata. Punto.

Selena Gomez
E rimanendo in tema col nero non si sbaglia… di chi sarà questo lato B?

Di chi sarà questo lato B?
Ma ovviamente della nostra cara Madonna che non si rassegna mai e sfoggia un lato A peggiore del B, ah, il tutto è Givenchy Haute Couture by Riccardo Tisci.

Madonna
In nero anche Kerry Washington che sfoggia il suo bel pancione e i suoi capelli rosso/viola.
La promuoviamo? No!

Kerry Washington
In compenso promuoviamo altri due pancioni, quelli di Emily Blunt e Olivia Wild.
L’abito blu mi piace di più.

Emily Blunt e olivia Wild
Ma la più bella col pancione è lei, Blake Lively in Burberry, un abito degno di red carpet, e poi è anche in tema visto che dallo strascico sbucano tessuti particolari e olografici, i fiori poi impreziosiscono il tutto, divina.

Blake Lively
Mi è piaciuto molto anche l’abito di Zoe Saldana, perchè, se devi sembrare un uccello, è meglio somigliare ad un pavone. L’abito dovrebbe essere Dolce e Gabbana.

Zoe Saldana
La mia amata Sarah Jessica Parker si è presentata vestita dalla mia amata Carrie, scherzi a parte, mi piace questo outfit ma non lo trovo da red carpet, in compenso era molto in linea con gli abiti esposti al museo e il retro della giacca, aperto lasciava intravedere il fantastico retro del top, il tutto firmato Monse Maison.
Insomma, solo lei poteva essere elegante e raffinata con un pinocchietto, promossa, ha sempre classe e stile.
Top le scarpe una diversa dall’altra, credo siano della sua collezione personale.

Sarah Jessica Parker
Perfettamente in tema con la tecnologia è Beyoncè, in Givenchy, ha indossato il tessuto preferito da Kim Kardashian, il latex, io lo adoro e a lei sta un incanto e poi quei fiorellini giapponesi fanno tanto primavera (o forse ha confuso il tema con quello dell’anno scorso).
L’abito è interamente decorato da perle, ho letto che complessivamente le perle del suo abito abbiano un valore di qualche centinaio di migliaia di dollari.

Beyoncè
Bocciatissima Demi Lovato. Non ho parole. Non riesco a guardarlo.

Demi Lovato
L’abito di Kate Hudson non è il massino dell’eleganza ma lei lo indossava benissimo e poi è molto originale, sembra fatto di carta e teli di plastica, un grande origami (anche lei legata al tema Giappone?), ma nel complesso bellissima.

Kate Hudson
Dulcis in fundo, l’abito che mi ha rapita, l’abito per eccellenza, il vero abito che esprime la moda ai tempi della tecnologia. Claire Danes in Zac Posen.
Non avete capito perchè lo adoro? Scorrete le foto.

Claire Danes
Ecco qui, eccolo al buio. Ho gli occhi a cuoricino.

Claire Danes in Zac Posen
Spero che questa gallery vi sia piaciuta. Voi cosa ne pensate? Lasciatemi qualche commento coi vostri pareri. Un bacio